UNIVERSITA' DEL TEMPO LIBERO
L'Utl di Fasano fa ''rivivere'' Giuseppe Pezzolla
Nell'ambito della rassegna ''i giovedì culturali'', il sodalizio ha reso omaggio al fondatore dell'istituto bancario ''Credito agricolo e commerciale fasanese''.
Il tavolo dei relatori
FASANO - La Sala di Rappresentanza del palazzo comunale ha ospitato, ieri sera (21 febbraio), un incontro culturale in onore del fasanese Giuseppe Pezzolla, fondatore dell'istituto bancario "Credito agricolo e commerciale fasanese", nel 1919. Hanno relazionato l'assessore Renzo De Leonardis, il sindaco Lello Di Bari, il presidente dell'Utl Antonio Carbonara, Palmina Cannone, Gaetano Caputo (attuale direttore della filiale fasanese della banca Carime) e Giuseppe Pezzolla, nipote (di nonno) e omonimo.
Ma chi era il comm. Pezzolla? Come detto, fu il fondatore del secondo istituto bancario del territorio (dopo circa 30 anni dalla nascita della "Banca Fasanese"), in collaborazione con Raffaele Mancini (titolare del saponificio ubicato in corso Garibaldi, a Fasano) e Francesco Di Bari (prozio dell'attuale sindaco). Visse dal 1891 al 1969, e tutti lo ricordano come un uomo di spiccata onestà, caratterizzato dal forte pragmatismo.
Nella realizzazione del suo progetto, però, ‹‹importante fu anche il contributo - ha spiegato Palmina Cannone - degli artigiani locali con la donazione simbolica di mille lire. Fortunatamente loro erano stati lungimiranti e avevano capito che, per poter progredire, era indispensabile che in paese ci fosse un istituto che gli desse la possibilità di avviare le loro attività››. Ma Giuseppe Pezzolla (direttore della banca in oggetto fino al 1958), non fu amato solo per aver portato a Fasano una realtà così importante. Al contrario, gli si attribuiva il merito di aver letteralmente sottratto dalle mani degli usurai dell'epoca tutti coloro che avevano, appunto, bisogno di denaro per i propri progetti lavorativi.
‹‹Il segreto del successo di Giuseppe Pezzolla - ha continuato la Cannone - stava nell'aver capito che il vero direttore di banca doveva, prima di tutto, basarsi sulla fiducia. Proprio così, e grazie al suo forte carisma, riuscì ad ottenere il consenso di moltissimi risparmiatori››. Nell'arco di poco tempo, infatti, furono aperte diverse filiali della banca a Pezze di Greco, a Montalbano, a Torre Canne e per un breve periodo fu anche predisposto uno sportello estivo a Selva di Fasano. Il merito del fiorire dell'economia dell'epoca fu, dunque, attribuibile proprio al Pezzolla.
Nel corso della serata, alla quale hanno preso parte anche i figli e i nipoti del protagonista, sono state proiettate immagini della sua vita privata e professionale che, a tratti, hanno suscitato non poca commozione tra i presenti. Questo soprattutto nel momento in cui Palmina Cannone ha mostrato una copia del dono che i dipendenti della banca offrirono a Giuseppe Pezzolla, quando questi decise di lasciare la direzione dell'istituto. Nello specifico, si tratta di una cambiale simbolica, del valore di una lira, con in calce una particolare intestazione: "E' di una lira soltanto, come quella che mettemmo nelle fondamenta di questa sede da Voi realizzata, ma vuol rappresentare il debito nostro, grande, di riconoscenza".
di Claudia Turchiarulo
22/02/2013 alle 00:03:16
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